Dove andare a caccia in Campania? Scopri tutte le informazioni e le novità su questa splendida meta venatoria.
La Campania è senza ombra di dubbio una regione ricca di paesaggi naturali e specie cacciabili che ci regaleranno grandi emozioni in ambito venatorio.
Essendo un territorio che possiede quasi tutti gli scenari paesaggistici italiani presenterà una grande varietà di fauna.
Conoscerne la morfologia e le caratteristiche delle varie zone ci permetterà quindi di capire meglio dove andare a caccia in Campania.
Approfondiamo meglio.
La Campania ha una territorio di 13’670 Km² di cui il 50,8% è collinare, il 34,6% è montuoso e il 14,6% è pianeggiante.
Di questo territorio 987 mila ettari sono considerati Superficie Agro Silvo Pastorale (circa il 72% del totale) di cui 574 mila ettari (circa il 58%) sono considerati Superficie a Gestione programmata della Caccia, suddivisa in 6 Ambiti Territoriali di Caccia (ATC).
Rilievi e colline
Sicuramente abbondanti di vegetazione e selvatici i rilievi e le colline della Campania regaleranno paesaggi stupendi a chi vorrà cacciarvi.
I rilievi maggiori si possono trovare principalmente nella dorsale degli appennini centrale che scorre da nord-ovest a sud-est comprendendo diversi massicci.
Qui troveremo massicci come il Matese, i monti Trebulani, il Taburno, lAvella, il Tuoro, il Terminio, il Cervialto, l’Alburno e il Cervati.
Nella zona più a sud invece troviamo diversi altopiani tra cui il Montecalvo, il Savignano e l’Ariano irpino.
In questa regione emergono anche dei massicci di origine vulcanica come la Somma-Vesuvio, i Campi Flegrei e la Roccamonfina.
In queste zone troveremo selvatici come le lepri, i fagiani, i cinghiali, il coniglio selvatico, i cerbiatti, i daini, le beccacce e i beccaccini.
Pianure
La regione della Campania non presenta pianure particolarmente vaste, tant’è che di tutta la regione solo un quinto del territorio è pianeggiante.
Nonostante non occupi molto territorio la pianura campana è considerata molto fertile ed è infatti molto popolosa.
Le principali si trovano nella zona del casertnano e lungo la costiera cilentana.
Qua oltre a specie come il coniglio selvatico, la lepre o la beccaccia potremmo trovare anche il cervo.
Coste e isole
Le coste campane hanno una lunghezza che arriva ai 500 km comprendendo anche le isole del Golfo di Napoli.
L’arcipelago invece è composto da tre isole principali (Ischia, Capri e Procida) e due di dimensioni minori (Vivara e Nisida).
L’isola di capri, situata nel golfo di napoli, è conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza sin dai tempi dell’antica Grecia.
Ha una morfologia piuttosto particolare e complessa: passa da cime di media altezza come il Monte Solaro 589 m e il Monte Tiberio 334 m, a vasti altipiani interni come quello di Anacapri.
Vivara, invece, è un’isola sicuramente ricca di fauna e flora che regalerà sfondi che lasceranno a bocca aperta.
Appartiene al gruppo delle Isole Flegree ed è disabitata da molto tempo.
Ora è una riserva naturale statale parte del Parco Regionale dei Campi Flegrei mentre il suo litorale fa parte dell’Area Naturale Marina Protetta Regno di Nettuno.
Idromorfologia
I laghi della Campania sono diversi ma quasi tutti, ad eccezioni di qualcuno, di piccole dimensioni.
I più importanti sono:
- nell’area dell’avellinese il lago di Conza, il Lago Laceno e il Lago San Pietro
- nell’area del casertano i laghi di lago Falciano e Matese
- nell’area del napoletano il lago d’Averno (di origine vulcanica), il lago Lucrino, il lago Fusaro, il lago Miseno e il lago Patria nel napoletano
- nell’area del beneventano il lago di Telese.
Per quanto riguarda i fiumi la Campania è solcata da pochi corsi d’acqua spesso fatti di corsi tortuosi e ripide gole che si fanno strada tra i massicci della regione.
Il fiume più importante e lungo (misura circa 170km), sia della regione che dell’italia meridionale, è il Volturno.
Aree naturali protette
Il 25% dell’intera superficie regionale della Campania è occupato da aree naturali protette.
Si trovano principalmente nelle zone montane o collinari salvo in rare eccezioni come nella valle del Sele e del Volturno.
I due parchi naturali principali sono il Parco Nazionale del Vesuvio e il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
In Campania si trovano anche altre aree protette di minor importanza ma con paesaggi mozzafiato come il Parco Regionale dei Monti Picentini o quello del Partenio.
Per quanto riguarda le riserve naturali invece si distinguono la Riserva Naturale Cratere degli Astroni e la Riserva Naturale Castelvolturno.
Sono presenti anche oasi naturali come quella del Monte Polveracchio, quella del Bosco Camerine e quella della Valle della Caccia.
Associazioni Faunistiche Venatorie
Dove andare a caccia in Campania: l’unica associazione faunistica venatoria presente sul territorio campano è Chiuvitta.
“Chiuvitta, località San Pietro Infine, da sempre luogo ove la caccia e la storia si intrecciano finanche con la presenza venatoria dei Re.”
Oggi è una associazione faunistico venatoria che gestisce un importante territorio, meta di molti cacciatori provenienti da tutte le parti d’Italia.
Qui si pratica un’attività venatoria sobria rispettosa dell’ambiente e delle specie del territorio.
L’area appartenente alla riserva inizia ai piedi del monte Sammucro e si espande tra zone pianeggianti molto suggestive e zone boschive ben curate appossitamente per finalità venatorie.
Il territorio dell’Associazione è così ammirato e apprezzato che perfino i re borbonici ci cacciavano.
A prova di questo apprezzamento smisurato nell’area si può trovare un epigrafe sul portale dell’Antica Taverna di San Cataldo che dice: “In questa Taverna, nell’anno 1824, vi soggiornò Francesco I° Re delle Due Sicilie, che rimase estasiato ed incantato da una battuta di caccia organizzata a San Pietro Infine”
Nella riserva di Chiuvitta si possono trovare una grande popolazione di starne e fagiani.
Qui si può anche effettuare la caccia alla selvaggina migratoria basandosi ovviamente sul calendario venatorio della campania.
A Chiuvitta si può cacciare con i seguenti permessi:
- Permessi giornalieri;
- Permessi settimanali;
- Permessi mensili;
- Permessi annuali;
- Permessi per la stagione venatoria.
La riserva nei primi giorni della stagione venatoria metterà a disposizione un accompagnatore che mostrerà la riserva con la possibilità di portare anche i cani.

Novità sulla caccia in Campania
Qui di seguito cito alcune novità riguardanti l’attività venatoria in Campania:
- “Lo scorso 30 giugno la Giunta regionale della Campania ha approvato il calendario venatorio per la stagione di caccia 2020/2021. Le novità principali rispetto alla passata stagione sono il divieto di caccia a Pavoncella e Moriglione (come richiesto dal Ministero dell’Ambiente) e la reintroduzione del Colombaccio fra le specie cacciabili in preapertura. Proprio per consentire la preapertura e il posticipo della chiusura al 10 febbraio, l’inizio del periodo di caccia al Colombaccio è stato posticipato al 10 di ottobre. “
- “Resta la limitazione a una solo giornata per la caccia alla Tortora selvatica in preapertura, così come resta fissato al 1° di ottobre l’inizio generale della stagione venatoria per la maggior parte delle specie. Di seguito il calendario in dettaglio.”
Calendario venatorio della Campania:
- Quaglia dal 20 settembre al 31 ottobre
- Tortora dal 20 settembre al 31 ottobre (dal 20 settembre al 1° ottobre solo da appostamento fisso)
- Merlo dal 20 settembre al 30 dicembre
- Fagiano dal 20 settembre al 30 gennaio (dal 30 novembre solo in presenza di piani di prelievo)
- Starna e Coniglio selvatico dal 1° ottobre al 30 novembre (esclusivamente in presenza di piani di prelievo)
- Lepre e Allodola dal 1° ottobre al 30 dicembre
- Beccaccia, Beccaccino e Frullino dal 1 ottobre al 20 gennaio
- Alzavola, Marzaiola, Canapiglia, Codone, Fischione, Germano reale, Mestolone, Folaga, Gallinella d’acqua, Porciglione dal 1° ottobre al 30 gennaio
- Volpe dal 1° ottobre al 31 gennaio
- Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello dal 1° ottobre al 30 gennaio
- Cornacchia grigia, Cornacchia nera, Ghiandaia e Gazza dal 10 ottobre al 10 febbraio (nel periodo dal 20 gennaio al 10 febbraio esclusivamente da appostamento)
- Colombaccio dal 10 ottobre al 10 febbraio (dal 2 gennaio al 10 febbraio esclusivamente nella forma di caccia da appostamento con carniere giornaliero massimo di 5 capi)
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A presto,
WS Team